Con il lavoro Blues Smoke Gianni Pezzani prosegue la sua ricerca sulla capacità del mezzo fotografico di restituire il non “visibile”, quelle forme del reale che l’occhio umano non è in grado di cristallizzare in immagini definite. Nel caso di Blues Smoke l’oggetto di studio è il fumo: nuvole che sembrano appoggiarsi su un fondo completamente nero, un’uniformità capace di evidenziare le linee e i volumi di contorsioni quasi trasparenti, di veli delicati che cambiano forma ad ogni istante. Pezzani gioca su due piani: uno che guarda al mezzo stesso, alla fotografia come protesi ampliata dell’occhio umano, come strumento scientifico di indagine sul reale; l’altro che traduce tutto questo in soluzioni accattivanti in cui il dato scientifico si trasforma in forme sinuose, glamour, che sembrano intrecciarsi all’elegante evanescenza del mondo pubblicitario. In questo modo Pezzani innesca un efficace cortocircuito tra la sua formazione scientifica e la sua lunga carriera fotografica nel campo dell’editoria di moda.