Il progetto si concentra, come suggerisce il titolo, sulla restituzione del fenomeno chimico che viene evidenziato in immagini in cui l’acqua in caduta forma geometrie sferiche, che l’occhio umano difficilmente riesce a cogliere.
Il sottotitolo giapponese significa suono dell’acqua nella cava: “Decisi di visitare il famoso castello Nero di Okayama detto castello del Corvo risalente al 1563, ma solo le rocce ciclopiche di quel castello sono originali, mentre la parte superiore, tutta in legno dipinto di nero con grandi travature gigantesche, fu ricostruito nel 1967 sulle ceneri dell’incendio che lo distrusse nell’ultima guerra mondiale. In un piccolo giardino, chiuso all’interno delle mura, usciva dal terreno un Bambù cavo a forma di tromba che mi ha incuriosito, e un cartellino appeso mi invitava ad ascoltare ponendo l’orecchio come da piccole illustrazioni guida, simili a geroglifici. Con mio grande stupore ascoltai provenire dal tubo una musica prodotta dalla caduta di gocce d’acqua dentro ad una grande anfora di ceramica enorme sotterrata secondo tecniche giapponesi, dette Suikinkutsu.
Oggi, finalmente, dopo anni di ricerche sono riuscito a produrre immagini sonore.
Le gocce d’acqua in caduta, tendono a seguire le stesse leggi della fisica e del legame idrogeno polare della loro chimica, ma i fattori di possibili varianti che poi interverranno sulla morfologia delle gocce in formazione sono quasi infinite, come se ogni goccia o serie di gocce in caduta fossero uniche e ben distinguibili da tutte le altre.
Ponendo il mio orecchio al bambù cavo del Suinkinkutsu ascoltavo la musicalità dell’acqua cadere nella giara a me nascosta, con suoni sempre diversi e misteriosi, ma non riuscivo a comprenderne bene il motivo, mi immaginavo sferette d’acqua che sempre uguali cadessero con una frequenza casuale, singolarmente o in piccoli gruppi. Oggi riesco a capire meglio l’infinito concerto del Suinkikutsu.” Gianni Pezzani